La speranza di veder rinascere
queste due aziende semiabbandonate è ormai penetrata nell’inconscio
collettivo dei cittadini di Alghero, che le considerano una possibile
fonte di lavoro e benessere per la città. Dal 2009 ad oggi nel
Consiglio Comunale, ed anche nel Consiglio Regionale, si succedono
mozioni, sempre condivise da tutti, per auspicare il passaggio di
proprietà delle due aziende al Comune di Alghero, come se questo
passaggio fosse, da solo, il segnale della rinascita. Intanto vengono
presentate proposte contrastanti ed inconciliabili come, ad un
estremo, la costruzione di alberghi e campi da golf, e dall’altro,
pericolo da poco evitato, persino l’insediamento di campi Rom.
Senza dare finora l’impressione di avere in mano progetti chiari e
consolidati, almeno a livello delle principali linee guida. Sarebbe
invece importante che ogni proposta fosse accompagnata da un
convincente piano operativo che permettesse di preventivare ed
assicurare i finanziamenti pubblici e privati necessari. Ed in tempo
utile a trar vantaggio dalle nuove prospettive che nella attuale
congiuntura si propongono alla agricoltura italiana, in fase di
deciso rilancio per l’ormai prossimo EXPO 2015, e per una serie di
incentivi nazionali (decreto n.91 del 24.06.2014) ed europei
(Programma Horizon 2020) disponibili.
Un
approccio da studiare, perché non vi è peccato nel prendere a
modello quanto di buono sia disponibile, è quello della Fabbrica
Italiana Contadina di Bologna, che nasce dalla collaborazione fra il
locale Centro Alimentare all’Ingrosso con la società privata
Eataly. Si tratta di un moderno Mercato Ortofrutticolo, decentrato
rispetto alla città, con spazi per produttori, commercianti,
cooperative all’ingrosso, e con spazi per aziende e privati che
commercializzino direttamente. Con magazzini frigoriferi e per
surgelati; con cooperative che provvedano alla logistica per i
movimenti delle merci. Al Mercato è associato un Market con spazi
espositivi e laboratori che offrano vendita e degustazioni delle
primizie e specialità esposte (pane, miele, salumi, formaggi, vini,
dolci, ortaggi, fiori). Ai visitatori verranno offerti servizi
multilingue per visite guidate ai vari stand di queste esposizioni
permanenti, come oggi avviene per le più rinomate cantine di
Alghero. Ed inoltre dimostrazioni, corsi per visitatori e scuole,
prove dirette. Sarano previsti punti di ristoro, caffè, tavole
calde, e veri e propri ristoranti con prodotti stagionali ed a
chilometro zero. Ed anche un Centro Congressi per sostituire quello
di Alghero, tuttora inattivo. E poi proposte di itinerari turistici
ed archeologici per valorizzare le risorse del circondario. Intorno
al Centro si organizzerà un Centro Ricerche, dove potrebbero trovare
sede stabile la Facoltà di Agraria, Laore, Il Centro Ricerche di
Porto per assicurare al Centro innovazione, formazione, disciplinari
di qualità e controlli.
Intorno
verranno create cooperative di aziende pilota, che accettino di
lavorare, nei campi e negli allevamenti, secondo i disciplinari
formulati. La struttura potrà occuparsi della diffusione
internazionale dei prodotti locali e sardi, dei servizi di vendita
per l’export.
Intorno
al Mercato molte decine di ettari di campagna per una agricoltura ed
allevamenti di qualità. L’abbondanza di spazio consentirà altri
insediamenti come una moderna scuola alberghiera, ed impianti
sportivi e turistici.
Il
complesso sarà situato poco fuori città, con collegamenti veloci
per Alghero ed il suo Aeroporto, Sassari, Porto Torres, e tutto il
nord Sardegna, fino ad Olbia.
Completerà
la struttura un Ufficio Tecnico con officine di manutenzione di vario
tipo, che gestirà un grande Tetto Fotovoltaico, ed un Centro
Ecologico per raccogliere i rifiuti organici prodotti dal Mercato,
dai ristoranti, dai laboratori, dalle coltivazioni ed allevamenti
circostanti. I rifiuti, considerati come biomasse, alimenteranno un
Digestore Anaerobico per convertirli in modo sostenibile e non
inquinante, in energia verde priva di impatti ambientale negativi.
Il
tutto in una struttura mista pubblica e privata, organizzata in modo
manageriale, ma piena di servizi, dal facchinaggio, al carico e
scarico delle merci; dalle analisi e controlli sulla qualità, alla
molto specializzata gestione e manutenzione del Digestore.
Il
nuovo Centro Commerciale avrà una grane autonomia energetica,
soprattutto elettrica. Potrebbe fornire energia a mezzi di trasporto
elettrici per i collegamenti con Alghero e con l’Aeroporto.
Un
approccio moderno di questo tipo richiede una accurata pianificazione
integrata, una volta superati i test di convenienza economica.
Moltiplicherebbe i vantaggi occupazionali attesi dal semplice
riutilizzo delle due vecchie aziende algheresi, con numerosi posti di
lavoro aggiuntivi nei servizi, anche ben qualificati, del nuovo
Centro. Promuoverebbe i prodotti sardi di qualità ed il turismo in
Alghero e nel nord ovest della Sardegna.
Patto
Civico Alghero